Le certificazioni in campo vinicolo tutelano i produttori e i consumatori garantendo allo stesso tempo qualità e ambiti geografici. Docg, Doc e Igt, vediamole tutte nel dettaglio

La siglia DOCG, Denominazione di Origine Controllata e Garantita, costituisce in campo vinicolo il massimo livello di certificazione qualitativa.

Rispetto alle procedure standard della Doc, trattate nel punto seguente, Tra le sue procedure sono previsti dei severi controlli a campione del vino e una registrazione del singolo prodotto effettuata nella tipica fascetta numerata di colore rosa o verde che viene applicata al collo della bottiglia.

In Italia, i vini Docg sono principalmente rossi e comprendono grandi attori come il Barolo o il Brunello di Montalcino, che sono presenti esclusivamente come Docg, ma anche produzioni che richiedono maggiore accortezza per essere individuate, come ad esempio il Vermentino di Gallura Docg, da non confondere con il Vermentino di Sardegna Doc, o il Torgiano Rosso Riserva Docg, che ha rango superiore rispetto al Torgiano Rosso Doc.

La sigla DOC, acronimo di Denominazione di Origine Controllata, è la certificazione di qualità certamente più diffusa e universalmente riconosciuta, tanto che oggi nell'immaginario collettivo usiamo il termine "Doc" per riferirci più universalmente a qualcosa di tipico e di alta qualità.

Per produrre un vino Doc si devono necessariamente rispettare alcune severe normative che stabiliscono con severità una serie di paletti per quanto riguarda l'area geografica di riferimento, le tipologie di uve consentite e le rese massime per ogni vigneto.

La certificazione Doc è l'obiettivo che la maggior parte delle produzioni vinicole si propone in termini di qualità: oggi sono oltre 300 i prodotti che possono fregiarsi di tale titolo e comprende sia vini emergenti sia grandi produzioni vicine all'eccellenza.

L'etichetta Doc come abbiamo visto vuol dire molto, anche se vale la pena porre particolare attenzione alle qualifiche che possono nobilitare certe produzioni: "Classico" indica la provenienza dalla zona di più antica tradizione; "Superiore" e "Riserva" significano una gradazione più alta ed un maggior invecchiamento.

Il termine IGT significa Indicazione Geografica Tipica e rappresenta la base della certificazione: è una forma tutela che prevede un alleggerimento delle normative per quanto riguarda l'ambito geografico, la varietà ampelografica.

Come si è capito IGT rappresenta una certificazione intermendia verso forme più prestigiose, ma questo non deve assolutamente scoraggiare la scelta di questi vini, infatti molti tra i migliori produttori italiani si rifugiano spesso in quest'ambito per sfuggire alle norme troppo scolastiche delle Doc ed esprimere al meglio la propria creatività.